Impressioni dal Seminario Residenziale del Corso di Formazione Insegnanti.
Un nuovo grande cerchio, una nuova grande festa: così si è concluso il quarto anno del TTP italiano, alla presenza di Ashutosh. “Coltivare il nostro amore disinteressato e la nostra compassione per gli altri esseri umani è la cosa più importante che possiamo fare. Anche Gesù l’ha detto ai suoi discepoli: Lascia che le persone ci conoscano per come amiamo”. “Lascia che le persone ci conoscano per come amiamo nell’insegnare”, “Questo è solo l’inizio della nostra sadhana! Portiamo il cuore di questo lignaggio a tutte le persone, portarlo fuori è la cosa più bella che possiamo fare!”. Con queste parole Stoma ji, in collegamento da Minneapolis, apre il cerchio di condivisione finale del quarto anno del TTP Italiano. “Siamo Benedetti dall’amore e dalla luce sul nostro cammino guidato dal Guru attraverso queste parole: Ama, Servi, Ricorda. Come nostra espressione di gratitudine restiamo saldi nel continuare sul cammino di luce servendo in modo disinteressato.” Tratto dal messaggio che Swami Ritavan ha inviato ai partecipanti alla sessione finale della Formazione sul cammino della Condivisione, del Dare, dell’Amore.
Amore, fragilità, famiglia, accoglienza, sintonia, apertura, missione, cura, condivisione, cambiamento, libertà, motivazione, indipendenza emozionale, guarigione sono solo alcune delle tante meravigliose parole che hanno accompagnato e scaldato lo spazio intimo e sacro del sangha, riunito nell’ascolto e nell’accoglienza dell’altro.
Non si è trattato di una conclusione, ma di una vera e propria celebrazione: l’inizio di un nuovo percorso! Una famiglia spirituale, che negli ultimi quattro anni è maturata insieme onorando il proprio cammino di crescita e sostenendosi con amore e rispetto reciproco, anche nelle difficoltà. Kalyana mitra, veramente uniti e vicini nella gioia e nel dolore, consapevoli che l’oscurità non esiste: è solo un’assenza di luce.
Legami forti e intensi, che rimarranno per sempre, al di là del tempo e dello spazio; legami forti e intensi dove non esistono più ruoli, ma solo Amore, quella forza divina che permette alla luce, presente in ognuno di noi, di risplendere. È stato un tempo di ascolto e di riscoperta, un tempo di comprensione e di compassione, un tempo per la resa e per l’affidarsi.
“Quando ti affidi, sei lì … e qualcosa di più grande accade”, ci ha ricordato Ashutosh.
Ci ha ricordato l’importanza del rimanere umili, del rimanere allievi perché una volta che diventiamo insegnanti smettiamo di imparare. “Se vogliamo imparare, dobbiamo rimanere studenti”. E ancora ci ha ricordato la bellezza dell’essere noi stessi e lo ha fatto, come sempre, attraverso una storia che Swami Veda spesso raccontava “In Iran, Uzbekistan e Kazakhstan, realizzano i tappeti più belli del mondo.
L’arte di tessere i tappeti fa parte della loro storia e non c’è un errore nella tessitura. E allora cosa fanno? Sempre volontariamente e consapevolmente, lasciano un nodo, che interrompe la perfezione del tappeto. Solo Dio è perfetto. Gli esseri umani non sono perfetti e, quindi, distruggono volontariamente e consapevolmente la perfezione del tappeto con un piccolo nodo nel tessuto”.
“Il vero certificato ci sarà dato dai nostri studenti quando si sentiranno amati in nostra presenza”
(Swami Veda Bharati).
Con Amore e Gratitudine per il Lignaggio,
Om shantih
Ilaria S.